mercoledì 9 aprile 2014

Recensione del libro "Tutta la vita in un giorno" di Francesca Barra

Ho appena finito di leggere il libro di  Francesca Barra, giornalista e scrittrice, e non posso fare a meno di scrivere queste mie parole.

È un libro stupendo, importante, unico, necessario.

Un'esperienza di vita vissuta, che racconta di vite che vivono, dura, coinvolgente, traslata in un racconto che rivela prospettive inconsuete, sconosciute, inquietanti, ma allo stesso tempo restituisce esperienza, arricchimento, consapevolezza.

Francesca Barra ha vissuto un mese con i senzatetto a Milano, lasciando casa, figli e dedicandosi ad un'avventura giornalistica importante, che la ha poi portata a scrivere questo libro importante.

E viene fuori uno spaccato di vita vera, di cui all'autrice bisogna fare i dovuti complimenti, uniti ai ringraziamenti per aver consegnato ai lettori emozioni forti, ed importanti prese di coscienza.

Mi sono sentito un alieno leggendo la vita degli invisibili, ho pensato profondamente a quanto anche io li abbia considerati tali, forse non ultimi, ma invisibili si, e fra i tanti pensieri, non ve n'è mai stato uno che mi spingesse a considerare l'opportunità che potesse accadere a me, mai. Ho sempre pensato che fossero vittima di loro stessi.

Ed in questo il libro appena letto ti fa sentire profondamente cambiato, ti proietta nella loro vita, con odori, umori, sensazioni vivide e vivibili che ti frastornano, ma che rendono il cammino di lettura, unico.

C'e tanta bellezza in questo libro, c'è una grande ombra sociale che vive di luce, e tante luci che vivono solo di ombre.

E c'è la capacità dell'autrice, già presente nei suoi precedenti libri come  il quarto comandamento e Giovanni Falcone, un eroe solo di curare ogni singolo particolare, ogni singola sfumatura, per farla arrivare diretta, farla vivere a chi legge, come se fosse li, proprio li, insieme ad i protagonisti di questa storia, in queste loro vite devastate, disperse, parte di esse, in una sorta di catarsi ipnotica che ti fa vivere con loro, profondamente.

E mentre leggi, scopri che c'è una misura per ogni parola, ed ogni parola è a misura.

Ci sono tutti i quattro anni di tempo che l'autrice, come rivelato nelle recenti interviste, si è presa prima di scriverlo, ci sono negli spigoli, negli angoli delle vite raccontate, nei particolari drammatici, crudi, inaccettabili dell'ingiustizia sociale che però riesce a raccontare senza quasi far sentire il lettore in colpa, fuori posto, perché tutto viene raccontato con dolcezza, gentilezza, con elementi quasi scontati che scontati non sono, e qual senso di esser fuori posto, pian piano sparisce, man mano che le storie fanno diventare il lettore parte di esse, e quel  "fuori posto" diventa "consapevole", "cosciente", "arricchito", "pronto".

E c'è anche un momento di vissuto personale, condiviso con l'autrice, durante una visita al centro di accoglienza Fondazione Fratelli di San Francesco d'assisi, nel quale ho avuto modo di toccare con mano aspetti della condizione umana raccontata nel libro, un momento indimenticabile di arricchimento umano profondo e toccante.

Ho dato all'inizio quattro aggettivi, in cui credo profondamente: stupendo, importante, unico, necessario.

E' stupendo perché è un capolavoro, un altro capolavoro di verità raccontata con la capacità dell'autrice che prende la distanza corretta dalle storie, facendo parlare le stesse, ma sofferto, come si soffre sempre per creare e dare la vita, ma è un libro che fortifica chi lo ha scritto, dà senso a chi lo legge, riempie il cuore a chi ne racconta le emozioni vissute, leggendolo.

È importante per loro, per in protagonisti di queste storie, storie che vivono finalmente e hanno dignità, valore, giustizia, colore, descritti dall'autrice con la sua penna discreta, gentile, appassionata.

È unico, perché nel panorama letterario attuale non esiste niente che ci si avvicini, che abbia questa forza dirompente del coraggio della verità.

È necessario, perché c'è una società che ancora non ha compreso che il futuro è nella solidarietà, nella coesione sociale, nella costante attenzione di tutti noi a colmare questo divario di povertà, di indifferenza, di consapevolezza mancata. Di agire e di smettere di parlare. E questo è ciò di questo libro che muove le coscienze.

È un grande libro, che consiglio davvero a tutti.



Qui i riferimenti dell'autrice Francesca Barra e del libro Tutta la vita in un giorno, insieme al Book trailer ed all'intervista su Deejay TV con Diego Passoni Dimmi quando con Francesca Barra