martedì 18 ottobre 2016

Recensione del libro "Shukran Ti salverò" di Giovanni Terzi edizioni Imprimatur

Giovanni Terzi è un giornalista, oggi Direttore de "Il Giornale off", al suo terzo romanzo, dopo "Innocente in carcerazione preventiva" e "Vorrei assomigliare a mio padre".

Si capisce dalle prime pagine che questo suo racconto tocca corde profonde. 

Nella cornice del drammatico conflitto siriano, Giovanni Terzi scava profondamente per portare alla luce la bellezza della vita restituita. 

martedì 6 settembre 2016

Recensione del libro Costruire il domani di Stefano Quintarelli

Stefano Quintarelli è uno dei pionieri del digitale in Italia. Oggi Membro del Comitato comunicazione alla Camera, e Presidente del Comitato di Indirizzo dell'Agenzia per l'Italia Digitale.

Avevo colto una visione rivoluzionaria in una sua pubblicazione di qualche anno fa che iniziava ad introdurre il concetto di internet come "Dimensione Immateriale dell'esistenza". 

La conferma è arrivata con Costruire il domani che ci consegna la chiave di lettura di ciò che la rivoluzione digitale sta compiendo nella nostra vita quotidiana.

lunedì 1 agosto 2016

Recensione del libro "Dai segnali di fumo ai social" di Simone Terreni

Non sarà una recensione convenzionale. Perché questo libro non è convenzionale.


Questo libro è l'innovazione del percorso di divulgazione, che racconta di innovazione. Quindi di per se doppiamente intrigante.


Bravo Simone Terreni, che sposta il paradigma dal raccontare al divulgare. Perché raccontare è un dono, ma saper divulgare è dono applicato alla passione.


Si, ci vuole passione per scrivere "Dai segnali di fumo ai Social" come lo ha fatto l'autore. Passione tangibile nel voler percorrere l'innovazione attraverso il percorso delle emozioni che la hanno generata.


15 capitoli, 15 storie, 15 innovazioni che ci hanno cambiato la vita  drasticamente, 2500 anni di storia dell'umanità nei quali protagonisti sono gli uomini, e non le loro invenzioni.


Un grande lavoro di ricostruzione, di documentazione operato dall'autore, per mettere insieme tutti gli aneddoti, i racconti e le particolarità che questo saggio ci regala.

lunedì 4 luglio 2016

Recensione del libro "Il Bagaglio" di Luca Attanasio

2 anni di lavoro, intervistati 30 minori non accompagnati, 20 operatori di Istituzioni e ONG, storie ed esperienze che compongono un quadro impressionante di una situazione difficile, all'orlo del collasso, che fa decisamente riflettere.

Questi i numeri del lavoro di Luca Attanasio, per la realizzazione di questo racconto/reportage sul femomeno degli arrivi di minori non accompagnati in Italia.

venerdì 1 luglio 2016

Studio Azzurro: narratori contemporanei dell'immagine


Nell'atmosfera magica di Palazzo Reale a Milano, è in corso la mostra "Immagini Sensibili", opere dedicate all'immagine interattiva e sperimentale, realizzata da Studio Azzurro, gruppo artistico creativo di sperimentazione visiva nato agli inizi degli anni '80, Milano.



Trentacinque anni di storia dell'immagine in tutte le sue sperimentazioni, rappresentano davvero un valore unico nel panorama artistico per Studio Azzurro, il cui lavoro è riconosciuto anche in ambito internazionale.

sabato 25 giugno 2016

I'm not afraid about the new coin, but of the new tongue


About Brexit, I would tell you a story.



When we started the change-over euro, I was Local Organization responsible for my Bank in the northern area of Sardinia.


Then we had to distribute the famous 25 Euro-kit to all the customers, in order to start the duality, in the way that people could take again – or for the first time – confidence with the cents and the fixed rate of 1936,27 Liras.

martedì 7 giugno 2016

Il giorno dopo di Andrea Iacomini - Recensione


La storia di Enrico appassiona.


Appassiona la sua passione. Ed è toccante il paradigma del giorno dopo.

Perché quel pensiero del giorno dopo è il regalo che Enrico fa a tutti noi che leggiamo questa storia.

E ci trasporta in un tempo che per chi è della mia generazione, ha ricordi forti, passati, e presenti.

martedì 31 maggio 2016

Siamo malati di indifferenza

La foto di un pallone, abbandonato su una spiaggia. 

Un pallone che è stato sicuramente un compagno di giochi di tanti bambini e ragazzi, e che oggi è li, su quella spiaggia, abbandonato.

Se fossi stato indifferente, lo avrei lasciato li, perché per me sarebbe stato solo un vecchio pallone, portato dal mare, abbandonato o disperso. 

martedì 17 maggio 2016

Anti-mafia e Anti-Gomorra emulazione o consapevolezza?


Io preferisco Gomorra che mi sbatte in faccia la realtà, alle ipocrisie di tanti che imputano ad una fiction, compreso il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris, di essere responsabile di creare emulazione. 

Gomorra che mi porta ad una consapevolezza viscerale, ad una ricerca di legalità necessaria, e non retorica.

Ma quale emulazione? 

domenica 8 maggio 2016

Ranieri, il Leicester e "The GodFather"

Il sogno di Ranieri è stata una favola calcistica moderna.

Aver regalato il campionato alla piccola squadra del Leicester è stata una grande vittoria fatta di grandi valori e di unità, di spirito di sacrificio.

E tutti noi italiani, chi da sempre, chi come sempre sul carro dei vincitori, chi all'ultimo momento abbiamo gioito profondamente per Claudio Ranieri e la sua impresa, che resterà nella storia.

mercoledì 4 maggio 2016

Caro Corrado Augias le tue parole sulla piccola Fortuna Loffredo non si possono accettare

Propongo il video dell'intervista di Corrado Augias a Di Martedì condotta da Giovanni Floris di ieri 3 maggio 2016 a proposito dell'omicidio della piccola Fortuna Loffredo:



"...la guardi bene, guardi come era atteggiata, e come era pettinata, e come aveva i boccoli che cadono, questa qui è una bambina che a cinque o sei anni, si atteggia come se ne avesse sedici o diciotto..."

Ecco Corrado Augias: queste tue parole non si possono più accettare.

Non si può più accettare che si cerchi sempre l'attenuante generica nei confronti di mostri come Raimondo Caputo accusato di averla ripetutamente violentata ed all'ennesimo rifiuto gettata dal balcone come se fosse un qualsiasi pupazzo.

Non si può più accettare tanto meno su una bimba di 6 anni che possa essere considerato provocante il modo di atteggiarsi o di vestirsi, o tanto più come Lei cita, di pettinare i capelli. 

Quello che stride oggi sono le sue parole, che si annoverano nell'ennesimo becero tentativo di dire che è la donna che provoca. 

Non bastano le centinaia di femminicidi, perpetrati da uomini che considerano la donna un animale da macello, buono per soddisfare solo i propri istinti, e sottostare a dispotiche e degradanti pratiche ossessive di gelosia e maltrattamenti.

Non bastano le centinaia di bambini e bambine sottoposte a violenze sessuali di pedofili che se ne approfittano, e che operano adescaggi, spesso senza neanche vederle in faccia, ma soltanto via web. 

Ed allora dove sta la dignità di queste donne, bambine, madri e figlie nelle sue parole?

Come può un uomo della sua levatura sociale, della sua cultura poter pensare e proferire delle parole così offensive per la dignità umana?

Come può attraverso le Sue parole sdoganare ed abilitare comportamenti criminali come quelli perpetrati ai danni della povera Fortuna.

Ma quando Lei ha detto che aveva 6 anni, si è reso conto di cosa vuol dire? Ma una bambina a 6 anni può essere provocante, atteggiata e indurre un uomo a perpetrarle una violenza continuativa e ucciderla gettandola da un balcone, solo perché provocato nei suoi istinti più maschi e reconditi?

Quell'uomo caro Corrado Augias, se condannato sarà stato un mostro pedofilo omicida e criminale. 

E non ci potranno essere mai parole come le sue che potranno giustificarlo. 

Perché nessuna violenza su un bambino può trovare alcuna giustificazione.

Perché nessuna violenza su nessuna donna può trovare giustificazione.

Dott. Augias, la invito vivamente a chiedere profondamente ed umilmente una sola cosa:

scusa.









martedì 26 aprile 2016

Lo scontro istituzionale politica-magistratura indebolisce le istituzioni e favorisce le mafie

E' una vecchia storia. 

Ma oggi la voglio tagliare corta. 

Nel dibattito fra chi aspetta sentenze e chi accusa generalizzando, perdiamo tutti. Perde la legalità in primis, perdono le ideologie che servono come punto di riferimento per i nostri giovani.

E qui non è un tema di chi ha torto o ragione, di chi fa bene o male: il tema è che serve fare "squadra".

Uso questa terminologia molto più familiare negli ambienti organizzativi, perché rende meglio l'idea di un Paese nel quale serve serrare le file, contro la criminalità organizzata, contro le minacce terroristiche, contro il pericolo che possa essere minata la stabilità intera.

Non voglio entrare nei particolari, che sono ben conosciuti circa le ultime dichiarazioni di Piercamillo Davigo, neo nominato Presidente dell'Associazione Magistrati, che in una recente intervista al Corriere della Sera accusa la classe politica di corruzione diffusa e peggio ancora di un peggioramento dei livelli di corruzione dicendo che "i politici non hanno smesso di rubare, hanno smesso di vergognarsi", e le corrispondenti del Presidente del Consiglio Matteo Renzi circa la necessità di fornire nomi e sentenze, circostanziando quindi meglio le dichiarazioni.

Tutto questo non serve a nessuno. 

Tutto questo non serve a mio figlio diciottenne che ha appena dato il suo primo voto al Referendum, ed al quale da sempre cerco di insegnare l'importanza della ricerca della verità e legalità, e della politica come strumento sano di democrazia.

Tutto questo indebolisce la tenuta strutturale del sistema, mina il concetto stesso di Politica e di Magistratura. Ed in questo indebolimento, si presta il fianco alle organizzazioni mafiose che da sempre si insinuano nelle pieghe e nelle crepe istituzionali nella costante attività di destabilizzazione del sistema.

Se la politica è malata, allora cerchiamo di curarla, ognuno per la sua parte: i cittadini andando a votare e con coscienza, i magistrati emettendo sentenze e ristrutturando le procedure, i politici rinnovandosi e buttando fuori i condannati e corrotti dalle liste.

E' solo un tema di Responsabilità, una parola semplice, ma estremamente vera.

E sulle responsabilità rimandiamo i dibattiti alle sedi competenti, il parlamento per la politica e i tribunali per la magistratura, dove ognuno può legittimamente far valere le proprie istanze, senza demagogia, senza populismo che si alimenta rafforzando il concetto di una politica corrotta a tutti i livelli, e di una magistratura giustizialista, considerazioni che prestano il fianco per la raccolta di consenso da parte delle mafie.

Perché uno stato in entropia istituzionale è uno stato vulnerabile.

Serve una profonda riforma da una parte della Politica, lavorando sulla trasparenza e su processi di governo che consentano di espellere chi delinque, senza indugio, eliminando privilegi, operando dal basso un garantismo che consenta di poter denunciare apertamente gli abusi e le connivenze.

Serve una profonda riforma della Magistratura, che abbia processi più snelli, più strutture e risorse che possano agire più efficacemente nelle attività processuali evitando ritardi, errori e mettendo a rischio l'efficacia delle azioni preventive e di indagine.

Proprio su queste ultime serve anche una profonda riflessione sugli investimenti da fare in ambito preventivo, rafforzando le unità di intelligence che sono la vera arma contro la delinquenza organizzata, ma allo stesso tempo applicando il garantismo che possa evitare le gogne mediatiche che ultimamente considerano sentenza di condanna già solo l'avviso di garanzia.

Serve collaborazione fra politica, magistratura, informazione e cittadinanza affinché quel "fare squadra" sia l'arma infallibile per individuare, isolare e punire chi opera nel malaffare, infangando la politica sana, patrimonio di democrazia di questo paese.

Serve Responsabilità.


venerdì 8 aprile 2016

Non esiste par condicio quando si parla di mafia

Non esiste par condicio quando si parla di mafia.

Mi riferisco alla triste doppia umiliazione che i parenti delle vittime della mafia hanno subito una volta quando la Rai nella trasmissione Porta a Porta condotta da Bruno Vespa di mercoledì 6 Aprile ha invitato il figlio di Totò Riina, per presentare il suo libro,  e la seconda volta, il giorno dopo, invitando gli stessi parenti delle vittime della mafia ad una trasmissione riparatrice.

Una becera rappresentazione di giornalismo.

giovedì 17 marzo 2016

Quando il territorio diventa scuola, e la scuola territorio

Osmosi letteraria pura quella che l'esperienza innovativa di un liceo di Milano sta portando avanti.

Faccio infatti parte della comunità scolastica del Liceo Umberto Boccioni di Milano, che recentemente ha voluto aprire una finestra culturale sul territorio, ristrutturando la Biblioteca, grazie alla disponibilità di ex professori, comitato genitori e volontari, capitanati dalla preziosa passione di Gabriella Anedi, ex docente di Storia dell'arte, ed al grande sostegno da parte del Dirigente scolastico Stefano Gorla,  dando così opportunità di poter promuovere per gli studenti e per la comunità, un percorso letterario di grande innovazione.

Il "Giovedì letterario",  coordinato dalla Professoressa Cinzia Alibrandi, scrittrice affermata, è un nuovo appuntamento promosso dalla scuola che vuole essere un momento ricorrente per la comunità, nel quale l'arte dello scrivere si possa affiancare alle arti figurative, audiovisive e architettoniche, che rappresentano le discipline del percorso formativo dei ragazzi di un liceo artistico fra i più innovativi della città di Milano.

L'inaugurazione è stata affidata alla sapiente penna di Matteo Chiavarone, scrittore romano ed editore emergente.

domenica 6 marzo 2016

#possosedermi? Quando sensibilità e lungimiranza si incontrano

Un incontro di valori e positività quello avvenuto in questi giorni a Milano

C'è la sensibilità di Francesca Barra, giornalista e scrittrice. che da mamma in attesa segnala il disagio di affrontare i viaggi nei mezzi pubblici nella completa indifferenza di tutti, ragazzi ed anche adulti, che non cedono il posto ad una mamma in stato interessante, rimarcando la necessità di dotarsi di una spilla nella quale far notare a tutti la condizione di stato interessante.

E c'è la lungimiranza del Comune di Milano e del suo assessore Maran che raccogliendo la sensibilizzazione,insieme ad ATM Milano quella spilla la creano davvero, producendone 1000 esemplari.

Ed allora nasce "Posso sedermi?" la campagna di sensibilizzazione civica a cui la stessa Francesca Barra presta il suo volto ed il suo sostegno, ripresa e sostenuta da tantissime testate giornalistiche nazionali.

venerdì 26 febbraio 2016

Sulle #unionicivili avrei voluto più Pol-etica che Pol-itica

Diciamolo, questa legge, approvata così lascia l'amaro in bocca.

Ma soprattutto ciò che mi ha  lasciato perplesso e disarmato è il livello del dibattito politico che ha assunto, ecco proprio così: pol-itico

Perché forse alcune volte, su alcuni temi, bisognerebbe spossessare il dibattito della desinenza -itico e cambiarla in -etico.

lunedì 1 febbraio 2016

Recensione del libro "Il mare nasconde le stelle" di Francesca Barra ed. Garzanti

Ci sono storie che per cambiare il mondo, bisogna avere il coraggio di raccontare.

Ecco, la storia si Remon è una di queste.

Mi ha commosso profondamente "Il mare nasconde le stelle", nuovo lavoro letterario di Francesca Barra edito Garzanti.

Mi ha commosso la storia di Remon, cristiano copto costretto a fuggire dalla sua terra, l'Egitto, attraversando il mare alla ricerca di libertà, della libertà di poter professare la sua fede religiosa, un ragazzo che come migliaia di altri migranti, di ragazzi del nostro tempo, decidono di mettersi in mare, e di cercare la libertà in un'altra terra, sconosciuta e lontana.

È un libro che scuote la coscienza. 

mercoledì 27 gennaio 2016

Bambini "disadottati", disadattati ed alla fine poco adottati

Sono i bambini ad essere disadattati nel dibattito sulle adozioni, e "disadottati" nell'impossibilità di poter trovare le opportunità più concrete per vedere ampliate le prospettive di adottabilità.

La sensazione è che tutto il dibattito sulle adozioni sia imperniato su temi di egoismo.


Il primo concetto di egoismo è quello attribuito agli omosessuali, visti come noncuranti del problema del bambino, delle sue esigenze di crescita "normale", che egoisticamente quindi pretendono gli possa essere riconosciuto il diritto di adottare i bambini.

lunedì 18 gennaio 2016

Di Bullismo si muore ancora, soprattutto dentro

E' notizia di oggi, una dodicenne ha tentato il suicidio gettandosi dalla finestra della sua cameretta.

Sono gesti estremi, definitivi, impensabili nella mente di una ragazza di 12 anni, che vittima di potenziali evidenti atti di bullismo (da accertare da parte degli inquirenti), decide di farla finita.

Penso a quanto fosse già morta dentro questa sfortunata ragazza, per arrivare ad una decisione così estrema.

Pensate se a causare il tentato suicidio della ragazzina, fosse stato un comportanmento vessatorio operato dai nostri figli. Pensateci. E non dite "non è possibile", perchè invece è possibile. Perchè i ragazzi non si rendono conto, perchè non comprendono il danno che fanno, non pensano alle conseguenze, è nostro dovere educarli in tal senso, fargli comprendere il male che possono fare. Ma dobbiamo anche noi educarci in tal senso. Avere coraggio.

Davvero pensiamo di non essere responsabili in prima persona di questa solitudine?