martedì 17 maggio 2016

Anti-mafia e Anti-Gomorra emulazione o consapevolezza?


Io preferisco Gomorra che mi sbatte in faccia la realtà, alle ipocrisie di tanti che imputano ad una fiction, compreso il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris, di essere responsabile di creare emulazione. 

Gomorra che mi porta ad una consapevolezza viscerale, ad una ricerca di legalità necessaria, e non retorica.

Ma quale emulazione? 


La delinquenza della criminalità organizzata non è solo a Napoli, la camorra la si percepisce ogni giorno anche nel resto d'Italia. 

E la mafia, e l'ndrangheta, e così via. 

La camorra non si diffonde per emulazione, ma per collusione, per ignoranza, per latenza delle Istituzioni, per vuoti di legalità. 

L'equazione Napoli=camorra non è una creatura della fiction Gomorra, ma è figlia della condizione sociale, che ha molteplici responsabilità, tante fra le Istituzioni, ma molte, moltissime fra i cittadini. 

Perché è sempre la solita storia, l'antimafia la si delega sempre ad altri, così come i brutti esempi. 

Ha ragione Pif nel suo video su Maniaci,  dove dice che dobbiamo smetterla di delegare agli altri l'antimafia. 

Dobbiamo essere noi tutti antimafia, dobbiamo metterci la faccia in prima persona. 

Ricordiamoci che bisogna parlare di mafia. Bisogna raccontarla. 

Lo hanno detto i più grandi, e sono morti per farlo. 

Far vedere solo le bellezze non crea consapevolezza. Non apre i muri di omertà. Non rompe i silenzi. 

Non indebolisce l'organizzazione. 

Ciò che fa male di Gomorra è solo una cosa: che fa vedere la verità, che non vogliamo vedere. 

Perché ci fa male. 

Ed è l'equazione Saviano=verità che oggi si sta mettendo in discussione. 

Sempre quella verità. Che non ci piace. 

Ed allora diciamo che lui deve "vivere" Napoli per poter parlare, e non dietro ad un Pc, dimenticandoci che è stato lui, il primo, davvero, a parlare, ed ora, per questo, è sotto scorta. 

Però  ecco, preciso una cosa, che ormai è il tormentone comune: io non vivo a Napoli, non sono di Napoli, e non posso ovviamente capire. 

E forse, per l'opinione di molti, non sono neanche autorizzato a parlarne.



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