mercoledì 17 settembre 2014

Il sogno di Eleonora - La strada verso Olympia


Sono le diciannove circa, e la luce si spegne nella sala di un luogo stupendo a Milano, l'Open, , ed inizia il racconto.

Un racconto di felicità, la felicità di Eleonora Riggi, che è riuscita a coronare il suo sogno, quello di riuscire ad andare a vedere il concerto della sua band del cuore, i Pooh, a Parigi, nel “tempio della musica pop di Parigi” come lo descrive lei, l’Olympia.

Detta così sembra una cosa normale, che normale, di fatto non lo è.

Eleonora è disabile, o diversamente abile, costretta in carrozzina, che recentemente, purtroppo, è entrata in coma, e vi è restata per circa quaranta giorni, e da quel coma è tornata, è tornata alla vita, anche se le conseguenze di questo momento sono state molto invasive, ed hanno compromesso ulteriormente la condizione già sacrificata e complessa della sua vita.

Ma il ritorno alla vita va ovviamente festeggiato, ed allora, incoraggiata e sostenuta da un caro amico, Nicola Palmarini, decide di affrontare il suo sogno, l’avventura più difficile ed entusiasmante di questo ritorno alla vita: volare a Parigi.

Ed anche Nicola decide di non volere che questo sogno, questa esperienza resti solo tale, vuole dare vita a questo racconto, attraverso le immagini, un Road Movie che possa trasmettere al pubblico tutte le emozioni di Eleonora, attraverso un cammino verso Parigi che, nella sua condizione, è particolarmente complesso, difficile ed oneroso sotto tanti aspetti, personali, economici e psicologici.

Vuole che possa diventare un percorso di rappresentazione e condivisione di quello che vuol dire essere disabile oggi, ma allo stesso tempo, avere l’opportunità di raccontare quello che Eleonora vuole trasmettere a tutti coloro che hanno il suo stesso tipo di condizione di vita, con grande coraggio, speranza e forza d’animo, e che con le sue stesse parole recita: “tutti abbiamo il diritto e dovere  di vivere la nostra vita, ognuno per le possibilità che la stessa ci dona, ma dobbiamo viverla, e la condizione di disabilità non deve mai essere un limite ai sogni, mai deve consentire a nessuno di pensare che la vita sia diversa dalle altre, ogni vita ha la sua condizione, e per questa condizione, deve essere vissuta, pienamente ed intensamente”.

Un messaggio bellissimo quello di Eleonora, un insegnamento per tutti quelli che, come me, hanno la fortuna di vivere una condizione di vita normale ma anche un messaggio fortissimo di esortazione per tutte le persone che invece vivono nella condizione simile ad Eleonora.

E qui nasce un documento stupendo, il film La strada verso Olympia, uno spaccato vivibile di una realtà vissuta intensamente, che trasporta immediatamente nella condizione reale e fa vivere le emozioni secondo una prospettiva nuova, di grande speranza, “una vista dal basso” che come dice Eleonora, contrariamente a chi è abituato a vedere le cose dall’alto, insegna sempre a scorgere aspetti nuovi ed interessanti della vita, semplicemente alzando la testa.

Ed i Pooh Eleonora li ha incontrati, prima del concerto. Li aveva già incontrati altre volte, ma questa volta anche loro restano sorpresi di questa sorpresa, perché nemmeno loro avrebbero mai immaginato che potesse essere li, a Parigi, all’Olympia. Ma questo è reale, è accaduto. ed un’altra cosa è accaduta. Fra le compromissioni del post coma, vi era stata la riduzione della sensibilità alle mani e le braccia di Eleonora, tanto da non consentirle nemmeno di tener più in mano il suo telefonino.
E le gioie e le felicità fanno accadere anche delle cose inaspettate: Eleonora, nel bel mezzo del concerto, oltre a cantare insieme a loro, si ritrova senza accorgersene, ad applaudire, a muovere di nuovo quelle braccia e quelle mani che per giorni ha mosso con difficoltà.


Un viaggio però che mette in evidenza anche e soprattutto  i limiti sociali, sociologici ed infrastrutturali in cui verte l’Italia, ma anche l’Europa stessa, limiti derivanti dalla carenza di strutture di supporto e trasporto, di accoglienza, limiti di accessibilità, di servizi, di consulenza, di disponibilità, a volte anche imbarazzanti, a volte drammatici, talvolta grotteschi, e qualche volta anche da riderci su.


Riderci su. Ecco la forza di Eleonora. Io l’ho conosciuta su Twitter. Mi colpiva la sua estrema sensibilità, gioia di vivere, simpatia e positività. Ed è questa, anche, la forza della Rete, che ci mette in contatto e crea opportunità di vita vera. Come dico sempre, la rete deve essere al servizio della vita vera, e mai il contrario, e questo è uno dei tanti esempi che hanno caratterizzato la mia esperienza sui Social, esperienza di grande valore.

Il film ha un taglio televisivo, molto curato, e bisogna riconoscere allo staff tecnico, fra cui Claudia Di Lascia, produttore esecutivo, Marco Pozzi, Michele Bizzi e Federico Monti, con le musiche di Diego Ricci, che sono riusciti a cogliere il profilo più bello della storia, eliminando pietismi gratuiti che sono sempre in agguato quando si raccontano questo tipo di storie, e mettendo in evidenza invece il messaggio più positivo della speranza, quel crederci che in fondo caratterizza sempre le realizzazioni dei nostri sogni, allo stesso tempo riuscendo a cogliere, rendendoli parte integrante ma non accessoria, tutti i limiti e le problematiche che, come detto, vengono affrontate in una condizione come quella di Eleonora, aspetti di natura didattica e divulgativa che possono essere un messaggio importante da condividere nelle nostre comunità locali.


La proiezione è finita.
siamo tutti pervasi dall’emozione, commozione e felicità, insieme a tante, tante  riflessioni per il racconto di questo viaggio, particolare, unico, che mette in evidenza quanta strada ancora ci sia da fare, non solo in Italia, per l'inclusione, integrazione e accessibilità delle persone diversamente abili, o disabili. 



E da qui nasce quindi una opportunità unica di divulgazione, nelle scuole, nelle comunità, nei comuni e nelle Istituzioni, aspetto trattato anche nel dibattito post proiezione, affinché l’esperienza di Eleonora possa essere quel catalizzatore di risorse sensibili che possa dare la spinta ad azioni e progetti di inclusione da un lato, e creare attraverso la scuola, ragazzi socialmente consapevoli che possano riflettere queste sensibilità nella loro professione di domani, siano essi architetti, geometri, rappresentanti delle Istituzioni e qualsiasi altro futuro possa raccogliere queste importanti e necessarie consapevolezze.

Grazie Eleonora per averci arricchito.



Link al trailer del Film TRAILER