venerdì 26 febbraio 2016

Sulle #unionicivili avrei voluto più Pol-etica che Pol-itica

Diciamolo, questa legge, approvata così lascia l'amaro in bocca.

Ma soprattutto ciò che mi ha  lasciato perplesso e disarmato è il livello del dibattito politico che ha assunto, ecco proprio così: pol-itico

Perché forse alcune volte, su alcuni temi, bisognerebbe spossessare il dibattito della desinenza -itico e cambiarla in -etico.



Si perché questa delle Unioni civili, e la correlativa apertura alle adozioni da parte delle coppie omosessuali, era e resta soprattutto una riflessione etica.

Una riflessione che doveva essere bipartisan con libertà di coscienza, che rappresentasse davvero i diritti ed i doveri e non gli schieramenti politici. Doveva liberare il percorso della consapevolezza verso un tema da troppo tempo dimenticato, e che necessitava urgentemente di un percorso legislativo concreto che si facesse carico delle necessità ormai improrogabili dettate dalla condizione umana dei giorni nostri.

Ed invece è stata sottoposta ad i soliti balletti all'italiana, di cui grandi protagonisti sono stati proprio i progressisti Cinque Stelle, franchi tiratori dell'ultimo momento.

Non avrei mai pensato di sentire posizioni pol-itiche così anacronistiche come quella di Alfano, e la sua "rivoluzione contro natura antropologica", che rimette l'umanità in discussione completamente.

Da apprezzare di Alfano la trasparenza di pensiero, per quanto pensiero impossibile da condividere.

Concordo sul fatto che nonostante il maxi-emendamento della pol-itica stiamo portando a casa un passo epocale nel riconoscimento di diritti e doveri di unioni affettive che oggi non hanno alcun riconoscimento nella sfera giuridica, e questo è un grandissimo traguardo. 

Concordo, sul fatto che forse era importante che Renzi spogliasse da subito la legge dalla parte adozioni, in modo da consentire un dibattito più coerente sulla parte delle Unioni Civili. Forse in questo non c'è stata quella Pol-etica che io mi aspettavo dal premier.

Questo perché la legge attuale sulle adozioni, ed i processi correlati, al di la delle coppie omosessuali ha delle carenze che vanno discusse. Di questi aspetti avevo parlato nel mio post precedente "Bambini disadattati, disadattati o quasi adottati" , nel quale facevo una panoramica approfondita del mio pensiero.

Ma che cosa intendo per "Pol-etica"? Penso ve lo stiate chiedendo tutti.

Per me siamo arrivati ad un bivio. Affrontare i temi del Governo del paese distaccati dalla condizione umana è davvero "Antropologicamente" insostenibile ai giorni d'oggi.

La sostenibilità delle scelte della Nazione nel futuro sarà sempre più legata all'osservatorio costante della realtà sociale, nelle sue più ampie digressioni, che contemplino le trasformazioni generazionali come elemento sostanziale della rinascita del Paese. Numeri e voti saranno sempre meno importanti rispetto a battiti ed emozioni. 

Pol-etica vuol dire responsabilità etica nei confronti del cittadino, vuol dire essere in grado di modulare il dibattito politico spostandone il centro dalla contrapposizione alla relazione, vuol dire capire che la contribuzione delle Istituzioni al paradigma della "somma" invece che della "differenza" in alcuni casi è indispensabile, e deve necessariamente spogliare la politica dalla casacca partitica e vestirla della responsabilità etica.

Pol-etica è la contrapposizione politica che sconti sempre di più la ricerca di punti di incontro eticamente sostenibili, riconoscibili e socialmente utili, che soddisfino il grande differenziale che si è creato fra credibilità politica e sostenibilità sociale.

Pol-etica vuol dire sempre di più coscienza, responsabilità, esistenza, coesistenza.

Spero di avervi dato un quadro interessante del mio pensiero, che aspetta, ovviamente le vostre considerazioni.









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