mercoledì 1 aprile 2015

E' nato #periscope il social 3.0

Ci siamo. 



Siamo in diretta, proprio così, con Periscope,  il nuovo social lanciato da Twitter, ora si può trasmettere in diretta streaming dal proprio cellulare, o tablet.



E' una vera e propria rivoluzione per la comunicazione di massa, un nuovo Gateway per poter essere connessi, nella propria vita, in diretta, e diventare protagonisti, o "Broadcaster", come ci chiama il social,
dei propri reportage.

Ed abbiamo provato tutti, chi più chi meno a riprenderci mentre viviamo la nostra vita, chi di fronte al televisore per mostrare una partita (io...), chi con amici, chi per le albe, chi i tramonti e così via.

Persone normali, vips, addetti ai lavori della televisione, insomma un ricco parterre di sperimentatori, con risultati sicuramente molto interessanti, e con altri aspetti che sicuramente vanno valutati, e presi in considerazione.

Vorrei, insieme a voi, fare una panoramica, di quelli che sono gli aspetti peculiari del nuovo prodotto, in particolare potenzialità, e limiti che lo caratterizzano.

Potenzialità.

Infinite, dal semplice racconto visivo di un momento personale, alla più sofisticata parodia di una situazione cool, dalla diretta di un evento, alla socializzazione collettiva di una passione, sia essa musica, sport, e così via.

E' per tutti, pratici o meno, ma sicuramente chi è già nel campo della televisione, ha punti che sono indiscutibili, come Fiorello, che ci ha subito affascinato come ha fatto nel suo recente approccio coi social, ora però in diretta, dove esprime le sue potenzialità vere, per passare a Red Ronnie, che ci incanta sempre con le sue trasmissioni del Roxy, fatte di semplicità, ed allo stesso tempo di grande spessore.

Ma anche chi non è pratico o del settore, ed ha le idee, può raggiungere subito un'audience che lo può valutare e promuovere immediatamente, aspetto che su social come You Tube sconta tempistiche più lente.

E' per i giornalisti, che possono documentare in diretta fatti e situazioni che incontrano con immediatezza strabiliante, dando la prospettiva della cronaca in vero real time, aspetto che sposta immediatamente il focus giornalistico su chi ha veramente contenuti da poter raccontare.

Limiti

E' un'arma letale, nel senso positivo del termine, ma che crea dipendenza, immediatamente.

E' appena partito e già si osserva una diffusione impressionante di collegamenti, ripetuti e costanti, che tendono a rappresentarsi nelle situazioni più disparate.

Se da un lato le potenzialità sono infinite, altissima è la possibilità di annoiare, facendo vedere aspetti della propria vita che non interessano particolarmente chi osserva, come ad esempio riprese di aspetti privati che non hanno nessuna attrattiva.

E' invasivo, perché le inquadrature possono riprendere soggetti sensibili, come persone, autovetture con targhe, minori, situazioni e prospettive che al momento non appaiono sensibili e fuori luogo, e che invece rivedendole con calma mostrano aspetti che se fossero stati ripresi in differita, o da una fotografia, non avremmo probabilmente postato.

Non so quanto il Garante della Privacy sia stato interpellato su questo social, lo vedo molto "fuorilegge" sotto questa prospettiva.

E' ancora poco gestibile nel suo utilizzo, non c'è una corretta classificazione dei live, e si viene fortemente confusi dal calderone proposto, che non è facilmente fruibile. Le chat immediate che vengono proposte invadono drasticamente le inquadrature, e forse sarebbe più interessante che si potessero postare messaggi audio, per restare in sintonia con il social stesso. 


In conclusione, per queste prime riflessioni che vorrei che voi stessi arricchiste nei commenti, sono positivo sulla nuova piattaforma social, che è indubbiamente la nuova frontiera, il 3.0 che sbanca totalmente i social più tradizionali, ma che ha ancora tanta strada da fare per essere tarato e configurato correttamente.

Ditemi che ne pensate.

Roberto Furesi






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