Il 9 febbraio è stata una giornata speciale.
C'è stata tanta bellezza nella cerimonia di assegnazione del premio alla memoria di Mario Francese, giornalista del Giornale di Sicilia, assassinato dalla mafia il 26 gennaio 1979.
Nel liceo, gremito di studenti, si è raccontata una storia importante, una storia di storie, di coraggio, di impegno e di spirito di servizio.
Una testimonianza quella di oggi, che ha riconosciuto il talento dei giovani, e l'impegno dei professionisti già affermati.
Ci sono stati gli studenti, che hanno raccontato chi era Mario Francese, e nei suoi valori ci si sono riconosciuti, raccontandoli con grande consapevolezza, con parole ed immagini stupende.
C'è stata la meravigliosa trasposizione del dolore in senso di libertà con la lettura da parte di Salvo Piparo, della lettera che Francesco Foresta, direttore del giornale Live Sicilia , scomparso di recente, ha lasciato come ringraziamento a tutte le persone a lui care, una lettera che ha donato sollievo e portato grande commozione, accompagnata dal suo ricordo fatto da Giulio Francese, un ricordo intenso ed ispirato.
E poi le parole di Lello Analfino dei Tinturia, esortazione ai giovani e di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, regalandoci a cappella una canzone molto bella, dal titolo "Cocciu d'Amuri".
Un momento molto emozionante, un regalo bellissimo che ha donato a tutti noi la sensazione di viverlo, in quel momento, con lei.
E ciò che in tanti hanno sottolineato, è il tema della normalità, quella di Mario Francese e di tutti quelli che scelgono il percorso della ricerca della verità, per far vivere la legalità, nell'idea di non essere definiti "eroi" se si testimonia la verità, considerando che se ciò accade, voglia significare che troppi, allora, siano coloro che testimoniano il contrario.
Ed ha vinto il coraggio della verità, quello di Lirio Abbate, giornalista de L'Espresso, e Federica Angeli, giornalista di Repubblica, entrambi sotto scorta, per le loro inchieste, legate allo scandalo di "Mafia Capitale" per la loro capacità e coraggio di raccontare le verità difficili, scomode, che cambiano il corso delle cose. Una vita sacrificata per il coraggio delle parole, per quella ricerca meticolosa, minuziosa e importante, un grande esempio di giornalismo di inchiesta al servizio del Paese.
E' stato estremamente importante e di grande valore scegliere una scuola come luogo di testimonianza, perché i giovani possano recepire quei valori universali che sono alla base di ciò che il premio vuole testimoniare, una eredità importante, che con la premiazione dei cronisti più giovani rappresenta concretamente un percorso credibile, e con quella dei professionisti più affermati, il consolidamento di quei valori, linfa vitale preziosissima nel percorso umano e didattico dei ragazzi.
E spiace che i media nazionali non dedichino degli spazi al racconto di eventi come questo, che arricchiscono la memoria e testimoniano la grandezza di uomini e donne che hanno fatto grande il patrimonio valoriale di intere generazioni, costruendo, e pagando con il sacrificio della loro vita, presupposti indelebili sui quali fondare il cammino di speranza del nostro Paese.
Link al sito di Mario e Giuseppe Francese ed al servizio della Redazione sul premio
Link al video "Il Silenzio è dolo"
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