Chiara Civello ed il suo Eclipse Tour delicato e moderno

Atmosfere intime che  incontrano vibrazioni moderne.

Questa la prima sensazione che traggo appena finito il concerto di Chiara Civello, che ritorna a Milano con un nuovo lavoro da presentare, il suo album "Eclipse".

Ed in effetti ci sono i chiari e gli scuri dell'Eclisse nel suono talvolta psichedelico, e talvolta rock-pop anni '70 degli arrangiamenti proposti.

C'è tanta ricerca da parte di Chiara in queste sue sonorità, e si sente, e c'è anche tanto coraggio di voler sperimentare percorsi armonici e incastri ritmici nuovi, egregiamente rappresentati dai sue due musicisti, il giovane pianista e tastierista Seby Burgio, siciliano grande promessa della musica italiana, ed il suo "fratello" come lo ha definito la stessa Chiara, il batterista Tommaso Cappellato, che la accompagna da diverso tempo.

Un lavoro di costruzione importante, che non tralascia le armonie della grande musica italiana ed il "sound brasileiro", seconda anima della Civello, che col Brasile ha trovato la sua seconda casa. Circa due ore intense che il pubblico che gremiva quasi completamente la sala ha apprezzato, e che ha partecipato con dedizione sia cantando che ritmando con le mani, nella stupenda cornice dell'UniCredit Pavillon, struttura che ben si presta per accogliere tour essenziali e sonorità "da ascolto" come si usa dire in gergo, come quelle della Civello in questo tour minimale ma di grande impatto musicale.

Non sono mancati i grandi classici come "Parole", interpretati sempre magistralmente dalla voce potente e calda della Civello, che riesce a rapire il pubblico quando si accompagna direttamente al pianoforte.

Il nuovo lavoro colpisce per la sua profondità, sia dei testi che delle sue note colorate, introspettive ed a volte struggenti, sempre molto appassionate, ed appassionanti, una perla davvero nel panorama della musica non solo italiana, ma a pieno titolo internazionale di Chiara Civello.

Da andare ad ascoltare.