venerdì 11 dicembre 2015

Recensione della raccolta di poesie "Raccogliere le rose" di Hiwot Malerba

La poesia è bellezza restituita.

Penso questo, sempre, quando leggo le poesie, e nella raccolta della giovane Hiwot Malerba, ho ritrovato tanta bellezza restituita.

Restituita a chi legge le sue poesie.

"Raccogliere le rose" è il nome di questa opera prima di una giovanissima poetessa che esprime uno scrivere moderno, essenziale, travolgente.


La modernità di parlare dell'amore nel contesto della vita quotidiana, dando vita a emozioni vibranti che riescono a cogliere essenze di vita chiaro scure, riflessi di movenze non sempre lineari che intersecano espressioni paradigmiche di estrema profondità.

Come in "Iniziare e finire", struggente e pittoresco quadro metropolitano che negli occhi apre il mondo dell'amore, o come "L'amore non ci ama", che dell'amore apre la ricerca razionale, che elimina l'amarsi senza amore, riconducendo tutto alla natura dell'amore stesso.

Hiwot trae ispirazione dalla poesia contemporanea di Alda Merini, maestra della narrazione poetica figurativa e paradigmica, che pone l'introspezione al centro della rivelazione, così come dalla musica e parole di autorevoli cantautori come Francesco Guccini, citato nei versi della sua "Cyrano", da cui trae il "saper raccontare" le cose che ci circondano, fra il bene ed il male, fra i sentimenti ed i cinismi di una essenza umana che sempre e per sempre, è alla ricerca di se stessa.

Si resta rapiti dalla direzione del pensiero, dalla profondità dello specchio di riflessione, ed anche dalla semplicità delle parole che compongono i versi, a volte scomposti, volutamente, per dare discontinuità alle percezioni.

Le rose, le spine, l'amore sofferto, la ricerca delle risposte, delle certezze, come nella bellissima "Tenersi le mani", che esprime la grandezza della fiducia, e della quale riporto un passo bellissimo

...Tra cornici dorate cerco gelosamente
di custodire le nostre mani unite;
e mentre altri si sentono la metà di niente,
io con te
sono sempre la metà del mondo.

sono le emozioni della bellezza restituita che queste poesie suscitano alla lettura, rappresentando un percorso narrativo di grande intensità.

Ed è bellezza restituita all'arte la giovane età di una poetessa che concede ancora di guardare alla cultura italiana con grande ispirazione e speranza.

E' una lettura che consiglio assolutamente.


Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per il tuo commento, dopo averlo valutato sarà mia cura pubblicarlo nel più breve tempo possibile